Il Tarassaco appartiene alla famiglia delle Asteracee/Composite.
Cresce sui prati e sui terreni incolti fino a 2000 mt. di altitudine.
Di questa pianta utilizziamo tutto.
Le foglie si raccolgono dalla primavera all’autunno. I boccioli in primavera. Le radici vanno estratte in settembre-ottobre.
Il suo nome scientifico Taraxacum deriva dall’arabo e significa “cicoria”, poi è aggiunto l’aggettivo latino officinale per indicarne gli impieghi curativi.
L’uso del Tarassaco come depurativo risale all’antica medicina popolare. Il miglior periodo per utilizzarlo è in primavera, per disintossicarci dalle sostanze tossiche accumulate durante l’inverno.
E’ controindicato per chi ha i calcoli alla colecisti e soffre di ulcera in quanto stimola le secrezioni gastriche.
Oltre all’effetto depurativo, il Tarassaco è anche diuretico ed antireumatico.
Le foglie fresche si possono consumare crude in insalate oppure cotte come gli spinaci ed anche in zuppe e torte salate.
I boccioli si utilizzano come i capperi, dopo averli ben puliti dalle parti verdi e messi in salamoia o sott’aceto.
Le radici invece si possono consumare fresche con il miele di tarassaco, oppure si pestano per estrarne il succo, ma si possono anche essiccare per utilizzarle poi in infuso o decotto.
Il sapore del Tarassaco è amaro.