Il benessere naturale è un percorso che segue anche il ritmo delle stagioni. La volta scorsa ti ho parlato dell’atto del Respirare (puoi leggere qui il mio articolo Respirare).
Questo si adatta bene anche a questa stagione appena incominciata in cui dobbiamo prenderci cura del nostro apparato respiratorio.

Perché ai primi freddi autunnali ci viene sempre il raffreddore o la tosse?
Te lo spiego con una metafora. Immagina il tuo corpo come se fosse un albero: in autunno gli alberi perdono le foglie, così anche il nostro albero bronchiale ha la necessità di rinnovarsi. Perciò si riempie di cellule morte che si trasformano in catarro. Il catarro è utile per pulire i nostri bronchi. In questo modo si preparano nuove cellule in grado di affrontare il freddo invernale. Il catarro non è un nemico, ma sta svolgendo anche lui il suo compito che è quello di spazzino.

Quali rimedi naturali posso utilizzare?
3 piante : timo, eucalipto e maggiorana. Sotto forma di oli essenziali massaggiati sul petto: qualche goccia di uno di questi oli in un cucchiaio di olio di mandorle dolci.
Il timo attiva le difese immunitarie, l’eucalipto ha proprietà espettoranti ed antibatteriche e la maggiorana va benissimo per i raffreddori, ma anche per gli strappi e le contusioni ed in più aiuta anche ad addormentarsi.

E dall’alveare che cosa posso utilizzare?
Ai primi freddi Miele e Propoli insieme. Del Miele te ne ho già parlato in un altro mio articolo (Il miele: un tesoro di dolcezza e di benefici)
Le Api utilizzano la Propoli per disinfettare tutti gli spazi dell’alveare, per chiudere gli spifferi d’aria presenti nell’arnia e per mummificare eventuali insetti intrusi. Impariamo da loro ed usiamo la Propoli come antibatterico. Può essere utilizzata in gocce in un cucchiaio di Miele. Molti studi scientifici spiegano che la Propoli contiene alte percentuali di flavonoidi (galangina, quercetina ecc.) e acido caffeico che hanno appunto azione antibatterica.

A me però l’autunno mette tristezza, è normale?
Sì è vero. Per alcuni di noi l’autunno è associato alla tristezza e alla malinconia. Tuttavia se pensiamo a questa stagione come alla stagione del raccolto favorito dalla passata energia estiva, come ad un periodo di transizione, allora l’umore cambia. In campagna in autunno avviene la semina e il seme se non muore non rinasce!
Per superare la tristezza possiamo aiutarci con delle passeggiate a piedi nelle ore più calde. Questo ci permetterà di avere una postura aperta, con la schiena diritta ed influirà positivamente anche sugli organi interni del nostro apparato respiratorio.

Se hai altre curiosità per prenderti cura del tuo benessere ti invito a leggere questo articolo Le piante del benessere : Malva (Malva sylvestris)

Oggi voglio parlarti del respiro.
Respirare è importante e invece spesso ce ne dimentichiamo.
Per fortuna l’atto del respirare è un atto involontario che non possiamo non fare.
Se smettessimo di respirare moriremmo entro 3 minuti.
Respirare e respirare bene sono due cose diverse.

Cosa vuol dire?
Nello yoga si dice che il respiro è il nostro maestro perché influenza la mente.
Una buona respirazione ha caratteristiche precise: è lenta e la durata dell’inspirazione è uguale a quella dell’espirazione.
Per farlo si resta concentrati su quello che accade al corpo mentre si respira e si attiva così una magnifica sensazione antistress che contribuisce a calmare la mente.

Come si fa?
Appoggiamo le mani sulla pancia e proviamo a respirare.
Sentiremo gonfiare e sgonfiare l’addome come se avessimo un palloncino dentro.
Nello yoga ci sono tanti tipi di respirazione che permettono di calmare la mente e nutrire tutti i nostri organi.

Ti faccio un esempio di respirazione lenta.
La respirazione lenta può essere paragonata alla preghiera.
Uno studio dell’Università di Pavia del 2001 ha confrontato il flusso sanguigno e la frequenza cardiaca di 2 gruppi di persone ricoprendoli di sensori sul corpo.
Un gruppo recitava i Mantra buddisti e l’altro il nostro Rosario.
Alla fine hanno notato che il numero medio di respiri per ogni gruppo era quasi identico circa 5,5 respiri al minuto.

In conclusione praticando questa respirazione-preghiera il flusso di sangue al cervello aumentava e la circolazione del sangue e il sistema nervoso si coordinavano perfettamente. Quando riprendevano la respirazione spontanea cambiava tutto.
Una curiosità: questo tipo di respirazione è stata utilizzata con successo anche sulle persone sopravvissute all’ 11 settembre che soffrivano di tosse cronica per via dei detriti che avevano respirato durante l’attentato.

Ci sono anche altri benefici: migliore concentrazione, migliore memoria, emozioni più chiare insomma il cervello ringiovanisce, ecco perché respirare bene aiuta il nostro benessere.

Nella natura possiamo specchiarci: apri una noce e poi dimmi se, nel gheriglio, vedi anche tu la rappresentazione in natura dei nostri due emisferi cerebrali.
La natura ci fa questi regali: ed è come se ci dicesse:
“Vedi? Se vuoi che il tuo cervello stia bene devi mangiare le noci”.
C’è una stretta correlazione tra consumo di noci e benessere cerebrale: questo è il messaggio.
In natura nulla è casuale e la natura ha un linguaggio tutto suo.

La noce, comunemente inclusa nella frutta secca, è un seme oleoso ricco di proprietà nutritive che ci aiuta a stare bene.
Dobbiamo consumare le noci per tanti motivi.
Prima di tutto perché sono buone e sono i frutti della stagione autunnale, poi perché hanno proprietà protettive delle nostre cellule. Contrastano i disturbi come ipertensione, diabete, servono per ridurre lo stress ossidativo e l’ infiammazione e potenziano il sistema immunitario (contengono rame e zinco).

Oggi poi diversi studi in corso, sia sugli animali, sia sugli esseri umani stanno correlando un consumo moderato di noci nell’alimentazione con gli effetti benefici sulle funzioni cognitive. È stato visto, infatti, come un consumo pari al 6% di noci, nella dieta in animali invecchiati, poteva essere correlato ad un miglioramento delle prestazioni psicomotorie e un potenziamento dei meccanismi protettivi contro l’invecchiamento dei neuroni.
Le noci integrate quotidianamente nella nostra alimentazione (ne bastano infatti solo tre o quattro al giorno) possono essere efficaci per migliorare funzioni come memoria, flessibilità cognitiva e velocità di ragionamento, rallentando così il declino cognitivo legato all’età.


Le noci sono una fonte di triptofano, amminoacido precursore della serotonina, l’ormone del buonumore, per cui un aumento delle concentrazioni di serotonina possono proteggere contro stati di ansia, depressione e migliorare la memoria.
Contengono inoltre vitamina E, acido folico, melatonina, acido linolenico che sono naturalmente dei composti bioattivi essenziali per l’organismo.

Perciò proviamo ad ascoltare la natura e guardare ciò che ci circonda con gli occhi di un bambino che osserva con attenzione i dettagli e chiede sempre il perché di ogni cosa: perché la struttura di questi semi sia cosi simile all’organo per eccellenza se non per offrirci un messaggio!? e consumiamo senza esagerare nelle quantità, ma tutti i giorni, questo splendido seme oleoso dalle innumerevoli qualità.